Leggete queste parole. «Occorre togliere dalla Patria nostra Cristiana e Cattolica l'obbrobrio di aver radiato il Santo Nome di Dio dalla propria Costituzione, proprio mentre nell'Indonesia un popolo semibarbaro iniziava la sua costituzione invocandolo. Il Deputato Egidio Chiarini (Montecitorio Roma) presenterà un progetto di legge che cancellerà quest'onta fatta a Dio e alla nostra Patria. Se Le sta a cuore l'onore del Santo Nome di Dio, voglia indirizzare e far indirizzare lettere di lode, di ringraziamento e di incoraggiamento al valoroso deputato, onde sia ardito e tenace nell'altissima missione che è in procinto di compiere». Trattasi di un volantino del comitato «pro nomine dei», integralista cattolico, diffuso soprattuto nella parte settentrionale dell' Italia . Un'organizzazione interna all'Azione cattolica, la Santa Crociata, era un'altro organisimo in prima fila in questa battaglia. Il segretario generale dell'Azione Cattolica, Luigi Palma, in una lettera del 9 luglio '48 scriveva al presidente nazionale Vittorino Veronese «L'iniziativa popolare non otterrebbe che la discussione di un progetto di legge, il quale però dovrebbe essere approvato dalle Camere con la maggioranza qualificata richiesta per i mutamenti costituzionali. Perciò la questione riguarda i politici, a cui la sottoporremo». Tutto ciò dalla documentazione inedita custodita negli archivi della Civiltà Cattolica, rivista dei gesuiti così come ricordato, tra le altre cose, nell'articolo sul Corriere della Sera di Dino Messina in data 2007-11-01 "Dio nella Costituzione Perché il Papa disse no" . Nel 1946 Pio XII chiese al direttore di Civiltà Cattolica, padre Giacomo Martegani, di preparare un progetto di costituzione cattolica parallelo a quello dello Stato Italiano. Il Vaticano , come racconta lo storico di Civiltà Cattolica padre Giovanni Sale, non era entusiasta di inserire la parola Dio nella Costituzione Italiana poichè «nella tradizione costituzionale europea, cresciuta in un solco anticattolico, non viene mai nominato il nome di Dio. Di questo negli anni della Costituente il Vaticano così come i parlamentari cattolici erano del tutto consapevoli. Non potevano ignorare encicliche contrarie alla dottrina del costituzionalismo, come la Mirari Vos del 1832 di Gregorio XVI, la Quanta Cura e il Sillabo del 1864 di Pio IX». «È indicativo — continua padre Sale — che fosse lo stesso Vaticano a scoraggiare certe iniziative. Per la Santa Sede allora era importante far inserire nella Costituzione i Patti Lateranensi, altre iniziative erano guardate con sospetto." Ecco cosa abbiamno rischiato. E dire che io sono per sloggiare il Vaticano dall'Italia....
domenica 9 marzo 2008
Quando rischiammo di avere la parola "Dio" nella nostra Costituzione...
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1 commento:
Tonto! Italiano porco! Stupid italien!!!
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